Gianpiero

Gianpiero

Martedì, 22 Gennaio 2019 11:10

Manifesto per la Cannabis libera

La realizzazione congiunta del Manifesto per la Cannabis Libera, aperto alla sottoscrizione pubblica e sul quale sarà sviluppata la pressione territoriale tesa al cambiamento delle odierne politiche sulla cannabis che penalizzano i consumatori ed i coltivatori per uso personale oltre a creare un grosso danno sociale, su diversi livelli, nel nostro Paese.

Con questo Manifesto si vuole lanciare un forte messaggio affinché ogni cittadino possa valutare autonomamente se sia giusto o meno un deciso cambio di approccio sul tema, passando da un proibizionismo irreale ed irrealizzabile evidentemente anacronistico ed antiscientifico, che di fatto condanna persone per condotte innocue e personali, ad una regolamentazione della cannabis proficua a livello sociale ed economico.

 

Venerdì, 18 Gennaio 2019 17:00

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Venerdì, 20 Luglio 2018 18:32

Storia di una Pianta Benefica

Una Pianta, mille Proprietà.


Si riparte, come sempre accade nella Storia, dalla Terra, ma con il supporto di tecnologie oggi molto avanzate, che consentono di trarre il maggior beneficio dai doni che il territorio è in grado di fornire, primo tra tutti la Canapa. L’Italia era leader europeo indiscusso, fino a qualche decennio fa, nella produzione di questa pianta, definita “Cannabis” da Linneo nella sua Tassonomia, risalente al 1753. Una pianta, la Canapa, appartenente alla famiglia delle Angiosperme, erbacea a ciclo annuale, che si divide in tre specie principali: la Sativa, la Indica e la Ruderalis, accomunate tra loro da caratteristiche di facile coltivazione e rusticità. La Cannabis o Canapa, come abbiamo visto le due definizioni sono di fatto sinonime, ha una storia che si perde nella Notte dei Tempi e nasce essenzialmente con l’Uomo: i primi ritrovamenti risalgono addirittura al Neolitico, all’interno di una caverna in Romania, ma seguono l’evoluzione umana ad ogni latitudine e in ogni Continente, dall’Asia, alle Americhe, dall’Africa al Vecchio Continente Europa.

COVONI

In Italia la produzione di questo vegetale venne avviata in modo sistemico nel periodo delle Repubbliche Marinare: con la fibra lunga e resistente del fusto si potevano infatti produrre resistenti vele e cordami, sia per le flotte da guerra che per le imbarcazioni da carico, che allora costituivano il mezzo più rapido del commercio, per la prosperità economica e l’espansione dei costituiti territori marittimi indipendenti. Lo studio delle varietà ed il perfezionamento della selezione, condussero l’Italia ad essere leader della coltivazione e della manifattura della Canapa, verso la fine del secolo XIX°, il nostro Paese era secondo produttore mondiale per quantità e fornitrice ufficiale della flotta reale britannica, la nostra canapa era sopraffina.

CORDE CANAPA
L’avvento dei navigli a carbone fece declinare questa manifattura, che presto però si riconvertì ad altri usi industriali ed alimentari di questo vegetale dalle mille risorse. Negli anni ’30 si intensificò enormemente lo studio di materiali derivanti dalla Canapa: materiali simil-plastici, carta, cartone, stoffe di trama sottile, utili all’arredo della casa e per preziosi corredi da sposa, resine, collanti, cellulosa, mangimi per animali, bio-carburante, fibre isolanti e materiali da costruzione, ma anche medicamenti contro il dolore acuto, sciroppi per la tosse ed altri analgesici, grazie alle proprietà dei circa 110 cannabinoidi in essa contenuti, curativi e in tutto simili ai cannabinoidi naturali, prodotti dal nostro cervello, dal latte naturale delle madri e dal nostro sistema endo-cannabinoide, più in generale.

RACCOLTO
Il settore alimentare poi, vedeva al primo posto per costo, domanda, gradimento dei consumatori e proprietà nutritive l’olio di semi di canapa, molto utilizzato negli Stati Uniti all’epoca e conosciuto nelle nostre campagne per le proprietà organolettiche e medicamentose, pur essendo apprezzato per il delicato sapore. Le farine e i prodotti da forno erano diffusi e normalmente reperibili al consumo. Della Canapa si parlava sempre e solo come di una grande risorsa e come un dono naturale, sfruttabile al 100%: della Cannabis non si butta via nulla. Tutto viene impiegato per usi produttivi e di conversione.

RACCOLTA
Henry Ford, sull’onda di questa grande novità per un materiale completamente naturale ed ampiamente disponibile a basso costo, proprio in quegli anni costruì la Hemp Body Car, un’autovettura di serie, la cui gran parte della carrozzeria interna ed esterna era realizzata in canapa, quindi molto più leggera della lamiera metallica e la cui propulsione era prevista ad etanolo di cannabis. Un’auto BIO ante-litteram a tutti gli effetti.

HEMP FORD CARHEMP FORD CAR 1
Poi venne l’epoca del proibizionismo negli anni ’50 e seguenti e man mano questa coltivazione venne abbandonata, lasciando il posto ai materiali plastici, derivati degli idrocarburi, che sappiamo purtroppo lasciare traccia nell’ambiente per migliaia di anni, dopo il loro utilizzo. Dalle plastiche e dall’avvento dell’industria del petrolchimico, la Cannabis divenne ad un tempo dimenticata come risorsa e ingiustamente demonizzata come semplice memoria di tutte le civiltà umane. Un verdetto che sembra in questi anni aver finalmente raggiunto la data di “fine pena”.

CONTADINETESSITURA

 

Questo è il momento di tornare al Passato, con l'ausilio delle più moderne tecnologie, per ritrovare questo antico splendore e ricreare una filiera organica e funzionale, che dia un potente impulso alle attività agro-economiche. Da qui parte il nostro intento e si concretizza il nostro progetto.

Venerdì, 20 Luglio 2018 15:59

Canapa Medica

 
OIL
 
 
La Canapa medica: una farmacia a portata di mano per Salute e Benessere.
 
Importantissimo l’aspetto che riguarda la Canapa Medica, enormemente interessante e prezioso in questo momento di grande domanda, che non sa e non riesce a corrispondere ad un’offerta adeguata,  pur trattandosi di soggetti richiedenti con malattie importanti, croniche, incurabili o in fase terminale, che hanno accesso alle cosiddette “terapie caritatevoli”.  L’Italia sta registrando uno stop imponente: la Cannabis medica è praticamente irreperibile e le quantità prodotte sono enormemente inferiori rispetto alla reale domanda. E’ tempo di intervenire in questo importante settore. 
La Cannabis ha sé sostanze molto complesse, capaci di  interagire tra loro e in grado di  produrre un principio attivo, oggi considerato una vera svolta epocale, sia dal punto di vista del mantenimento della Salute collettiva, dal punto di vista della cura di malattie oggi molto diffuse e costose da lenire, sia per quanto attiene al ritorno economico che esso è in grado di generare in misura sorprendente nell’immediato e infine, ultimo aspetto, ma solo in modo incidentale, risanando, purificando e nutrendo la terra, con colture economiche, senza particolari costi di gestione e in assenza totale di chimica dannosa per gli Uomini e per l’Ambiente. Un Dono prezioso della Madre Terra.
 
I cannabinoidi sono estratti naturali derivati dalla pianta di canapa e il CBD (Cannabidiolo), assieme al THC (tetra-idrocannabinolo), è il componente presente in maggior misura nonché la sostanza non-psicoattiva più utile e più sfruttata dall’industria per i più svariati settori. Si tratta dei due principali composti contenuti nelle piante di canapa. I Cannabinoidi sono una classe unica di principi attivi, cui appartengono sia il THC che il CBD. Il CBD interagisce direttamente con il sistema endo-cannabinoide. 
Questo è un sistema di comunicazione intercellulare, che percorre tutto il nostro organismo, compreso il cervello, importante per la sua capacità di modulare tutte le funzioni generali del nostro corpo. Il CBD agisce legandosi ai recettori di questo sistema, influenzando le sue normali funzionalità.
Per sua natura, il CBD risulta essere la controparte del THC, calmando e rilassando gli effetti psicoattivi indotti da quest’ultimo. Molti ricercatori stanno dedicando i loro sforzi nella creazione di nuove varietà di cannabis, con il preciso obiettivo di ottenere elevate concentrazioni di CBD. Sono disponibili sul mercato genetiche che contengono livelli di CBD altissimi, anche fino al circa il 18%. Queste nuove varietà di Cannabis stanno cercando di soddisfare la domanda crescente del mercato, sempre più interessato ai potenziali benefici del CBD per la nostra salute. Innanzitutto, si deve considerare che il nostro organismo produce normalmente cannabinoidi naturali, importanti molecole endogene che giocano il ruolo di “mediatori” delle risposte fisiologiche del corpo, e che quindi sono estremamente vitali per la salute in quanto proteggono le cellule da virus, batteri, cancro e da molte altre patologie. I Cannabinoidi sono presenti persino nel latte materno e, come si legge nella pubblicazione di una ricerca scientifica, effettuata sulla stimolazione dell’appetito infantile, sembra che gli endo-cannabinoidi influiscano positivamente la capacità di suzione del neonato, e quindi, il corretto sviluppo umano, fino dai primi istanti di vita.
 
Gli studi scientifici svolti negli ultimi anni hanno ampiamente messo in evidenza i benefici del cannabidiolo estratto dalla canapa per scopi terapeutici, ma l’attenzione di molti consumatori e di molte aziende produttrici di integratori alimentari e prodotti erboristici si sta sempre più concentrando sull’olio di puro CBD. Questo prodotto innovativo e totalmente naturale sta acquistando popolarità grazie alle sue innumerevoli proprietà benefiche, non solo come terapia contro malattie croniche o infiammatorie o contro i più disparati disturbi.
L’olio di CBD può essere giornalmente assunto grazie alla sua azione protettiva e alla sua derivazione naturale soprattutto se proviene da coltivazione biologica.
L’olio di CBD è anche in grado di potenziare la salute e il sistema immunitario poiché agisce attivamente sull’organismo, modulandone le risposte attraverso l’azione sui recettori naturali del sistema endo-cannabinoide, che permettono la comunicazione tra cellule, regolano il metabolismo e tutti gli altri processi fisiologici e le funzioni del nostro corpo. Può quindi essere utilizzato per promuovere il recupero fisico dopo un periodo di particolare stress, oppure per migliorare le prestazioni atletiche, ma più in generale per potenziare il benessere psicofisico.
 
Le numerose testimonianze dei consumatori abituali di puro olio di CBD confermano di aver tratto molti benefici da questo nuovo prodotto, presente sul mercato sotto forma di liquidi, capsule o vaporizzatori. Alcuni consumatori lo utilizzano regolarmente contro lo stress quotidiano, altri per migliorare la qualità del sonno, per proteggere l’organismo dagli attacchi esterni di virus e batteri, oppure per alleviare situazioni dolorose croniche di varie entità, correlate ad esempio anche a gravi forme di epilessia o malattie degenerative del sistema nervoso centrale e secondario, o ancora a patologie di tipo auto-immune, migliorando quindi notevolmente la qualità della vita.
 
L’olio di CBD non ha controindicazioni o particolari effetti collaterali, ma è tuttavia fondamentale rivolgersi ad aziende qualificate che garantiscano severi processi produttivi finalizzati alla realizzazione di un prodotto non contaminato e di alta qualità.
Questo per quanto riguarda l’aspetto nutrizionale e relativo a disturbi lievi, ma diversi studi sull’olio di puro CBD hanno evidenziato un impatto positivo anche su patologie più gravi. L’olio viene ad oggi usato in alcuni paesi per fronteggiare l’epilessia infantile. È il caso degli Usa, e in particolare di alcuni stati quali Georgia e Alabama, nei quali si sta portando avanti una sperimentazione in questa direzione.
Sempre in termini medici l’olio è stato spesso utilizzato per altri disturbi gravi come diabete, sclerosi multipla, le malattie cardiache, l’artrite reumatoide e il Parkinson; è importante sottolineare che l’utilizzo dell’olio di CBD si è rivelato utile non per guarire queste patologie, ma per lenire gli effetti che esse portano. Il tutto senza gravare in altro modo sulla salute dato che, come detto, si tratta di un prodotto naturale realizzato senza supporto di sostanze nocive, di preferenza con il metodo di estrazione totalmente atossico, a base CO2 allo stato supercritico, ovvero fluido. 

In definitiva, un modo alternativo di utilizzare la canapa, andando a sfruttarne quelle che sono le proprietà benefiche; tanto da un punto di vista alimentare quanto curativo. In alcuni paesi questo approccio è già realtà e l’olio di CBD viene impiegato con costanza.
L’olio è impiegato per contrastare gli effetti collaterali spiacevoli ed indesiderati di molte medicine. La sua capacità nel ridurre il dolore è uno dei motivi principali per cui viene impiegato con finalità terapeutiche. I malati di cancro utilizzano questo prodotto per ridurre la nausea e gli spiacevoli effetti collaterali della chemioterapia. Approfondimenti in rete sulle recenti scoperte dell’efficacia del CBD nel supporto al trattamento contro il cancro insorgente o diffuso,  fino agli stati metastatici.
 
Una pianta magica, per molti aspetti, quindi.
Uno dei doni a prima vista più umili e rustici della Terra, 
ma in realtà, una reale ricchezza da sfruttare per rinascere.
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