Gianpiero
Presentazione del progetto "Il Borgo della Canapa"
Video Evento presentazione "il borgo della canapa
Il futuro dell’agricoltura mette radici con la Canapa Sativa Italiana
La Nostra associazione no-profit, HRD ONG Resilienza Italia ONLUS, si prefigge come primario obiettivo statutario l’aiuto concreto al Popolo italiano, in questo periodo di grave congiuntura economica ed ha scelto di intraprendere un cammino progettuale di riorganizzazione dell’economia reale proprio a partire dalla Terra e dai Frutti che essa è in grado di donare all’Uomo che la coltiva. La nostra terra e la nostra agricoltura, da sempre generosissime, stanno ora vivendo un momento storico di crisi rilevante e conseguente progressivo abbandono delle coltivazioni, a causa di leggi di mercato sterilmente globalizzanti, che impongono regole commerciali non più remunerative e divenute oramai insostenibili, per chi fa della coltivazione agricola la propria occupazione. Le stesse regole che, viste nell’ottica del consumatore, impongono sui mercati del commercio al dettaglio, merci sempre più scadenti, a prezzi sempre maggiori, che spesso sfuggono anche ai controlli sulla salubrità e la tracciabilità dei prodotti, giungendo sulle nostre tavole e non regalando certo “salute”.
Da questa constatazione di fatto, nasce l’intento di riconvertire alla coltivazione della Canapa i terreni agricoli e quelli di coloro che - purtroppo - stanno per deciderne l’abbandono definitivo, impoverendo irrimediabilmente il tessuto produttivo naturale del nostro Paese e sguarnendo un intero settore di fondamentale importanza strategica per una Nazione, come quello agricolo.
Tale intento di riconversione agricola, mirato alla creazione di un’economia reale di filiera nuova ed intelligente, anche se antichissima per il nostro Paese, coinvolge e prevede la partecipazione degli imprenditori agricoli, uniti nell’intento comune di dar vita ad una nuova circolarità di mercato per un prodotto della Natura che merita la massima attenzione.
La Canapa, infatti, possiede la straordinaria capacità di fornire innumerevoli e validissimi sottoprodotti di trasformazione, nei più disparati settori merceologici, dall’edilizia, al settore alimentare, dal tessile, all’innovativo e trainante settore della nutraceutica, la scienza del curarsi con l’alimentazione. La Canapa Sativa è in grado di essere, inoltre, un validissimo aiuto proprio alla nutraceutica, esaltando il valore nutritivo, ed accarezzando i palati, anche tra quelli più esigenti.
Importante però è poter contare, a valle della fase della coltivazione, sulle più moderne tecnologie a disposizione ad oggi sul mercato, per trarre da questa pianta prodotti di alto valore nutritivo e salubrità, oltre che garantirne il processo di trasformazione secondo i severi protocolli previsti dalle normative.
L’impianto polifunzionale “Il Borgo della Canapa” di HRD ONG Resilienza Italia ONLUS risponde a tutte queste importanti esigenze, avvalendosi di una tecnologia basata sulla Fisica dei Fluidi, assolutamente nuova in Italia e totalmente eco-compatibile, al punto da rendersi preziosa per l’abbattimento della frazione di CO2 presente in atmosfera. In questo senso, quindi, le opportunità di mercato sono lo sbocco naturale di una filiera di produzione organica, che confluisce nelle strutture dedicate alla sua trasformazione, come il nostro modello di centro poli-funzionale di trasformazione della canapa alimentare, denominato “Il Borgo della Canapa”, che si distinguerà per lei metodiche impiegate, tecnologicamente all’avanguardia, per il miglior sfruttamento della materia prima e preservazione di tutte le qualità organolettiche, nutritive e nutraceutiche.
La coltivazione organica e ragionata della Canapa in Italia è certamente un punto nodale di svolta economica, che incoraggia la nostra associazione nello sforzo progettuale, organizzativo ed attuativo, poiché foriero di sicuri sbocchi molto incoraggianti per l’agricoltura italiana e per le giovani generazioni in cerca di opportunità.
Lo sapevi che...
#losapeviche
La bioplastica da cellulosa di canapa, insieme all'utilizzo di fibra di canapa, è uno tra i migliori sostituti della plastica per impatto ambientale, resa economica, capacità tecnica e sostenibilità.
Lo sapevi? Gli utilizzi e le potenzialità della pianta di canapa in campo industriale sono davvero molti, a impatto zero per l'ambiente e ad un costo estremamente ridotto.
Iscriviti al Gruppo de Il Borgo della Canapa, aiutaci a creare una nuova realtà italiana.
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Storia di una Pianta Benefica
Una Pianta, mille Proprietà.
Si riparte, come sempre accade nella Storia, dalla Terra, ma con il supporto di tecnologie oggi molto avanzate, che consentono di trarre il maggior beneficio dai doni che il territorio è in grado di fornire, primo tra tutti la Canapa. L’Italia era leader europeo indiscusso, fino a qualche decennio fa, nella produzione di questa pianta, definita “Cannabis” da Linneo nella sua Tassonomia, risalente al 1753. Una pianta, la Canapa, appartenente alla famiglia delle Angiosperme, erbacea a ciclo annuale, che si divide in tre specie principali: la Sativa, la Indica e la Ruderalis, accomunate tra loro da caratteristiche di facile coltivazione e rusticità. La Cannabis o Canapa, come abbiamo visto le due definizioni sono di fatto sinonime, ha una storia che si perde nella Notte dei Tempi e nasce essenzialmente con l’Uomo: i primi ritrovamenti risalgono addirittura al Neolitico, all’interno di una caverna in Romania, ma seguono l’evoluzione umana ad ogni latitudine e in ogni Continente, dall’Asia, alle Americhe, dall’Africa al Vecchio Continente Europa.
In Italia la produzione di questo vegetale venne avviata in modo sistemico nel periodo delle Repubbliche Marinare: con la fibra lunga e resistente del fusto si potevano infatti produrre resistenti vele e cordami, sia per le flotte da guerra che per le imbarcazioni da carico, che allora costituivano il mezzo più rapido del commercio, per la prosperità economica e l’espansione dei costituiti territori marittimi indipendenti. Lo studio delle varietà ed il perfezionamento della selezione, condussero l’Italia ad essere leader della coltivazione e della manifattura della Canapa, verso la fine del secolo XIX°, il nostro Paese era secondo produttore mondiale per quantità e fornitrice ufficiale della flotta reale britannica, la nostra canapa era sopraffina.
L’avvento dei navigli a carbone fece declinare questa manifattura, che presto però si riconvertì ad altri usi industriali ed alimentari di questo vegetale dalle mille risorse. Negli anni ’30 si intensificò enormemente lo studio di materiali derivanti dalla Canapa: materiali simil-plastici, carta, cartone, stoffe di trama sottile, utili all’arredo della casa e per preziosi corredi da sposa, resine, collanti, cellulosa, mangimi per animali, bio-carburante, fibre isolanti e materiali da costruzione, ma anche medicamenti contro il dolore acuto, sciroppi per la tosse ed altri analgesici, grazie alle proprietà dei circa 110 cannabinoidi in essa contenuti, curativi e in tutto simili ai cannabinoidi naturali, prodotti dal nostro cervello, dal latte naturale delle madri e dal nostro sistema endo-cannabinoide, più in generale.
Il settore alimentare poi, vedeva al primo posto per costo, domanda, gradimento dei consumatori e proprietà nutritive l’olio di semi di canapa, molto utilizzato negli Stati Uniti all’epoca e conosciuto nelle nostre campagne per le proprietà organolettiche e medicamentose, pur essendo apprezzato per il delicato sapore. Le farine e i prodotti da forno erano diffusi e normalmente reperibili al consumo. Della Canapa si parlava sempre e solo come di una grande risorsa e come un dono naturale, sfruttabile al 100%: della Cannabis non si butta via nulla. Tutto viene impiegato per usi produttivi e di conversione.
Henry Ford, sull’onda di questa grande novità per un materiale completamente naturale ed ampiamente disponibile a basso costo, proprio in quegli anni costruì la Hemp Body Car, un’autovettura di serie, la cui gran parte della carrozzeria interna ed esterna era realizzata in canapa, quindi molto più leggera della lamiera metallica e la cui propulsione era prevista ad etanolo di cannabis. Un’auto BIO ante-litteram a tutti gli effetti.
Poi venne l’epoca del proibizionismo negli anni ’50 e seguenti e man mano questa coltivazione venne abbandonata, lasciando il posto ai materiali plastici, derivati degli idrocarburi, che sappiamo purtroppo lasciare traccia nell’ambiente per migliaia di anni, dopo il loro utilizzo. Dalle plastiche e dall’avvento dell’industria del petrolchimico, la Cannabis divenne ad un tempo dimenticata come risorsa e ingiustamente demonizzata come semplice memoria di tutte le civiltà umane. Un verdetto che sembra in questi anni aver finalmente raggiunto la data di “fine pena”.
Questo è il momento di tornare al Passato, con l'ausilio delle più moderne tecnologie, per ritrovare questo antico splendore e ricreare una filiera organica e funzionale, che dia un potente impulso alle attività agro-economiche. Da qui parte il nostro intento e si concretizza il nostro progetto.
Canapa Medica
Dipartimenti
ORGANIGRAMMA DIPARTIMENTI
RESPONSABILE NAZIONALE DIPARTIMENTI: Gianpiero Longo |
INNOVAZIONE, RICERCA E SVILUPPO (Responsabile ad interim Macro Area: Francesco Vitabile)
COMUNICAZIONE E MEDIA MARKETING
CULTURA, TERRITORIO E BENESSERE (Responsabile ad interim Macro Area: Gianpiero Longo)
POLITICHE DEL LAVORO, INCLUSIONE SOCIALE E POLITICA ECONOMICA (Responsabile ad interim Macro Area: Vitabile Francesco)
RISORSE UMANE E FORMAZIONE (Responsabile ad interim Macro Area: Vitabile Francesco)
Responsabile RAPPORTI INTERNAZIONALI: ad interim Viabile Francesco |
EVENTI
I NOSTRI PARTNER
Il coraggio di decollare
Il coraggio di decollare
La parola crisi nell’ideogramma cinese è composta da due simboli, uno che significa pericolo e l’altro occasione, ad evidenziare come nelle situazioni più critiche sia presente un potenziale di cambiamento che può permettere un salto di qualità.
Nella nostra lingua invece il termine deriva da Krino che significa separare, discernere, valutare.
La crisi è quindi un'occasione di rinnovamento per far emergere il meglio di ognuno.
Il Borgo della Canapa di Resilienza Italia nasce per dare una opportunità di lavoro e di sviluppo della economia italiana in linea con i requisiti di sostenibilità ambientale e sociale.
Ognuno può aggregarsi e contribuire in modo personale al nostro progetto che è quello di riqualificare la storica coltura della canapa industriale e di creare il primo Centro Polifunzionale per la Trasformazione Ricerca e Coltivazione della canapa in Italia.
Immaginiamo di fare un viaggio in aereo ed osservare una panoramica del nostro territorio: vedremmo ettari di terreni incolti e abbandonati, zone rurali dismesse, inquinamento del suolo delle acque e dell’aria.
Povertà, disoccupazione, degrado ed isolamento sociale.
Ed ora immaginiamo che con uno sforzo collettivo si prenda in mano la situazione partendo da un gesto semplice ed allo stesso tempo indispensabile:
Coltivare, prendersi cura della terra, ripercorrendo con metodi innovativi e supporto tecnologico quella che è stata una grande tradizione del nostro paese: la canapa industriale.
Vedremmo bonificati ettari di terreno altrimenti inutilizzabili, nascere centri di aggregazione e condivisione, sviluppare ricerca e qualità - essendo la canapa una pianta che offre migliaia di derivati impiegabili in ogni settore -, dando un significativo impulso a tutta la filiera ed indotto.
Il Borgo della Canapa di Resilienza Italia ONLUS è tutto questo: un'opportunità concreta di riemergere uniti, riscoprendo le nostre tradizioni e le potenzialità del nostro presente.
Scopri nel dettaglio il nostro progetto e come partecipare alla sua realizzazione.
https://www.ilborgodellacanapa.resilienzaitalia.org/
Canapa industriale: Una breve panoramica del mercato attuale.
Canapa industriale: Una breve panoramica del mercato attuale.
Nei primi decenni del secolo scorso l’Italia risultava al secondo posto dopo la Russia per superficie coltivata ed al primo posto per resa ad ettaro.
Successivamente la coltivazione di canapa industriale è stata sostanzialmente interrotta per privilegiare l'industria petrolchimica con gravi conseguenze sotto il profilo ambientale.
A livello europeo, solo Francia e Spagna non hanno mai interrotto la coltivazione, seppur con andamenti diversi.
Attualmente i principali paesi per produzione ed esportazione sono il Canada e la Cina, ma l’Europa resta la terza area al mondo grazie soprattutto all’incremento dato dai paesi dell’Est, in particolare Romania.
Dati Istat del 2017 sulle superfici coltivate recentemente in Italia riportano che il ritorno alla coltivazione della canapa è un fenomeno abbastanza recente: la Toscana rappresenta da sola il 30% della superficie coltivata totale, seguita da Piemonte (21%) e Veneto (14%), mentre il Lazio rappresenta il 4% delle coltivazioni di tipo sperimentali.
Negli ultimi tre anni, tuttavia, si assiste ad un incremento di piccole realtà imprenditoriali che iniziano la coltivazione della canapa per passione e desiderio di sperimentazione, considerazioni alle quali si è aggiunta la volontà di tutelare il territorio, creare nuove filiere locali e rilanciare questa coltura sul mercato.
I coltivatori italiani intervistati da Istat sostengono al 90% che nel prossimo futuro aumenteranno sia il numero di produttori che la produzione totale. Il 73% degli imprenditori ritiene necessaria una maggiore informazione, sia dei consumatori sia dei produttori, sui possibili utilizzi della canapa e la necessità di impianti di prima trasformazione, oltre a maggiori incentivi alla coltivazione ed una maggior chiarezza legislativa e burocratica a supporto della riqualificazione della canapa industriale nel nostro Paese.
Per queste ed altre ragioni Il Borgo della Canapa si propone di realizzare il Primo Centro Polifunzionale di Ricerca, Trasformazione e Coltivazione della Canapa che supporti gli agricoltori e l'intera filiera con tecnologie di avanguardia, favorendo la produzione di sementi italiane di qualità e la produzione di derivati su più settori.
Sostieni il nostro progetto, seguendo e partecipando alle varie iniziative tramite i nostri canali di comunicazione.
Buon Ferragosto!
Resilienza Italia augura a tutti voi un buon Ferragosto!
Non esistono ferie per chi segue un sogno: lo staff di Resilienza Italia continua anche in questi giorni a preparare la grande partenza di Settembre per crowdfunding de il Borgo della Canapa, continuando ad espandere la Filiera Eco Canapa Italia attraverso l’inclusione di coltivatori, lo studio dei terreni, lo sviluppo di nuovi confronti tecnici per ottimizzare i risultati, preparando incontri di presentazione sul luogo.
Iscriviti al gruppo del Borgo della Canapa per restare costantemente aggiornato sugli sviluppi:
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Lavori o vuoi lavorare nel mondo della canapa industriale? Iscriviti alla Filiera Eco Canapa Italia!
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