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Domenica, 13 Dicembre 2020 11:06

Canapa industriale 3.0

COMUNICATO STAMPA

Canapa industriale 3.0

I numeri di questo nuovo mercato tra prospettive e opportunita’.

Finalmente dopo oltre mezzo secolo l’onu e’ tornata sui suoi passi. Su indicazione dell’organismo mondiale della sanita’, la scorsa settimana a vienna con il voto favorevole di 27 paesi sui 53 partecipanti al consesso, la cannabis e’ uscita dalla tabella 4 dove e’ stata per troppo tempo in cattiva compagnia di prodotti come la cocaina e l’oppio per entrare nella tabella 1 dei farmaci amici dell’uomo.

E’ sotto gli occhi di tutti l’inversione di tendenza sulla considerazione che per oltre mezzo secolo e’ stata riservata ad una pianta “sacra” amica del genere umano per le sue innumerevoli capacita’ curative, lenitive insomma antiossidanti capaci di generare il benessere del nostro organismo, combattendo qualunque tipo di infiammazione-degenerazione, del sistema nervoso, dei tessuti umani, delle nostre cellule.

Ma la canapa non e’ solo medicina.

Ma questa pianta o meglio la cannabis sativa linnaeus sub-specie sativa e’ anche e soprattuto industria. Con questa meravigliosa pianta e’ infatti possibile realizzare bioplastiche, biomattoni, fibre tessili dall’alto valore antiparassitario ed antisettico, cosmesi, prodotti nutraceutici, olii ricchi di omega 3 e omega 6, semi decorticati e farine dall’altissimo grado nutritivo e tanto altro.

Di questo e di molto altro ancora si parlera’, mercoledi 9 dicembre alle ore 16:00 presso la sala stampa di montecitorio, nella conferenza stampa organizzata dall’onorevole raffaele trano, da meritocrazia italia e dalle altre associazioni e portatori di interesse eletti al tavolo di filiera in corso di istituzione presso il ministero delle politiche agricole.

Le associazioni meritocrazia italia, sativa molise, resilienza italia onlus, sardinia cannabis, fippo, e il ceo di bio hemp trade, parleranno delle esperienze e dei progetti che in questi anni hanno portato avanti tra sacrifici e sogni, in una italia che ancora non ha ben compreso le potenzialita’ di questa pianta sia in termini occupazionali che di fiscalita’ per il nostro stato. La cannabis non e’ una droga e men che meno puo’ esserlo la canapa industriale, che tra l’altro contiene un bassissimo contenuto di thc che la rende priva di ogni efficacia drogante, in ossequio alla sentenza di cassazione del 30.05.2019 e all’intera bibliografia forense.

Il nostro paese, il nostro governo, tutti noi abbiamo una sfida importante da affrontare e portare avanti che consiste il quel ritorno al futuro che ha gia’ visto l’italia essere il secondo produttore mondiale di canapa negli anni 50 e che certamente deve vederla tornare protagonista del mercato internazionale di questa pianta e dei suoi derivati.

Basti pensare che se oggi si tornasse a coltivare gli stessi 120.000 ettari coltivati in passato si avrebbero circa 500.000 nuovi posti di lavoro diretti ed ulteriori 120.000 posti relativi all’indotto manifatturiero e di trasformazione.

D’altro canto se solo si applicasse alla infiorescenza di canapa priva di efficacia drogante una accisa/imposta sul consumo del 10%, avendo quest’ultima un irrilevante impatto sulla salute umana, si avrebbe un gettito fiscale superiore ai 10 miliardi di euro all’anno.

Se solo si applicasse alla coltivazione di canapa un sistema premiale di certificati green cosi’ come per le energie rinnovabili si applicano i certificati bianchi, stante il suo potere di abbattimento della co2 presente nell’atmosfera, una ulteriore enorme economia potrebbe essere creata a vantaggio dei nostri agricoltori e della salubrita’ dell’ambiente in cui viviamo.

A chi puo’ tornare utile combattere ancora questa pianta?

A chi non puo’ interessare uno sviluppo economico, industriale e soprattutto green, foriero di un cosi’ elevato numero di posti di lavoro?

Ormai tutti i veli di un inutile proibizionismo sono miseramente caduti, la canapa non e’ una droga, anzi, e’ certamente una incommensurabile opportunita’ che ci consentirebbe di recuperare quella centralita’, purtroppo persa dal nostro paese negli anni appena trascorsi, in settori strategici come quello agricolo e quello manifatturiero a cui sono legate le tradizioni piu’ profonde e gloriose della nostra penisola.
Che cosa stiamo ancora aspettando: evviva la canapa, bentornata in italia!

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