Visualizza articoli per tag: canapa
Canapa industriale 3.0
COMUNICATO STAMPA
Canapa industriale 3.0
I numeri di questo nuovo mercato tra prospettive e opportunita’.
Finalmente dopo oltre mezzo secolo l’onu e’ tornata sui suoi passi. Su indicazione dell’organismo mondiale della sanita’, la scorsa settimana a vienna con il voto favorevole di 27 paesi sui 53 partecipanti al consesso, la cannabis e’ uscita dalla tabella 4 dove e’ stata per troppo tempo in cattiva compagnia di prodotti come la cocaina e l’oppio per entrare nella tabella 1 dei farmaci amici dell’uomo.
E’ sotto gli occhi di tutti l’inversione di tendenza sulla considerazione che per oltre mezzo secolo e’ stata riservata ad una pianta “sacra” amica del genere umano per le sue innumerevoli capacita’ curative, lenitive insomma antiossidanti capaci di generare il benessere del nostro organismo, combattendo qualunque tipo di infiammazione-degenerazione, del sistema nervoso, dei tessuti umani, delle nostre cellule.
Ma la canapa non e’ solo medicina.
Ma questa pianta o meglio la cannabis sativa linnaeus sub-specie sativa e’ anche e soprattuto industria. Con questa meravigliosa pianta e’ infatti possibile realizzare bioplastiche, biomattoni, fibre tessili dall’alto valore antiparassitario ed antisettico, cosmesi, prodotti nutraceutici, olii ricchi di omega 3 e omega 6, semi decorticati e farine dall’altissimo grado nutritivo e tanto altro.
Di questo e di molto altro ancora si parlera’, mercoledi 9 dicembre alle ore 16:00 presso la sala stampa di montecitorio, nella conferenza stampa organizzata dall’onorevole raffaele trano, da meritocrazia italia e dalle altre associazioni e portatori di interesse eletti al tavolo di filiera in corso di istituzione presso il ministero delle politiche agricole.
Le associazioni meritocrazia italia, sativa molise, resilienza italia onlus, sardinia cannabis, fippo, e il ceo di bio hemp trade, parleranno delle esperienze e dei progetti che in questi anni hanno portato avanti tra sacrifici e sogni, in una italia che ancora non ha ben compreso le potenzialita’ di questa pianta sia in termini occupazionali che di fiscalita’ per il nostro stato. La cannabis non e’ una droga e men che meno puo’ esserlo la canapa industriale, che tra l’altro contiene un bassissimo contenuto di thc che la rende priva di ogni efficacia drogante, in ossequio alla sentenza di cassazione del 30.05.2019 e all’intera bibliografia forense.
Il nostro paese, il nostro governo, tutti noi abbiamo una sfida importante da affrontare e portare avanti che consiste il quel ritorno al futuro che ha gia’ visto l’italia essere il secondo produttore mondiale di canapa negli anni 50 e che certamente deve vederla tornare protagonista del mercato internazionale di questa pianta e dei suoi derivati.
Basti pensare che se oggi si tornasse a coltivare gli stessi 120.000 ettari coltivati in passato si avrebbero circa 500.000 nuovi posti di lavoro diretti ed ulteriori 120.000 posti relativi all’indotto manifatturiero e di trasformazione.
D’altro canto se solo si applicasse alla infiorescenza di canapa priva di efficacia drogante una accisa/imposta sul consumo del 10%, avendo quest’ultima un irrilevante impatto sulla salute umana, si avrebbe un gettito fiscale superiore ai 10 miliardi di euro all’anno.
Se solo si applicasse alla coltivazione di canapa un sistema premiale di certificati green cosi’ come per le energie rinnovabili si applicano i certificati bianchi, stante il suo potere di abbattimento della co2 presente nell’atmosfera, una ulteriore enorme economia potrebbe essere creata a vantaggio dei nostri agricoltori e della salubrita’ dell’ambiente in cui viviamo.
A chi puo’ tornare utile combattere ancora questa pianta?
A chi non puo’ interessare uno sviluppo economico, industriale e soprattutto green, foriero di un cosi’ elevato numero di posti di lavoro?
Ormai tutti i veli di un inutile proibizionismo sono miseramente caduti, la canapa non e’ una droga, anzi, e’ certamente una incommensurabile opportunita’ che ci consentirebbe di recuperare quella centralita’, purtroppo persa dal nostro paese negli anni appena trascorsi, in settori strategici come quello agricolo e quello manifatturiero a cui sono legate le tradizioni piu’ profonde e gloriose della nostra penisola.
Che cosa stiamo ancora aspettando: evviva la canapa, bentornata in italia!
Segui la diretta sulla nostra pagina facebook
Oppure direttamente sul link : https://www.youtube.com/watch?v=0C04KISu-t4
Il coraggio di decollare
Il coraggio di decollare
La parola crisi nell’ideogramma cinese è composta da due simboli, uno che significa pericolo e l’altro occasione, ad evidenziare come nelle situazioni più critiche sia presente un potenziale di cambiamento che può permettere un salto di qualità.
Nella nostra lingua invece il termine deriva da Krino che significa separare, discernere, valutare.
La crisi è quindi un'occasione di rinnovamento per far emergere il meglio di ognuno.
Il Borgo della Canapa di Resilienza Italia nasce per dare una opportunità di lavoro e di sviluppo della economia italiana in linea con i requisiti di sostenibilità ambientale e sociale.
Ognuno può aggregarsi e contribuire in modo personale al nostro progetto che è quello di riqualificare la storica coltura della canapa industriale e di creare il primo Centro Polifunzionale per la Trasformazione Ricerca e Coltivazione della canapa in Italia.
Immaginiamo di fare un viaggio in aereo ed osservare una panoramica del nostro territorio: vedremmo ettari di terreni incolti e abbandonati, zone rurali dismesse, inquinamento del suolo delle acque e dell’aria.
Povertà, disoccupazione, degrado ed isolamento sociale.
Ed ora immaginiamo che con uno sforzo collettivo si prenda in mano la situazione partendo da un gesto semplice ed allo stesso tempo indispensabile:
Coltivare, prendersi cura della terra, ripercorrendo con metodi innovativi e supporto tecnologico quella che è stata una grande tradizione del nostro paese: la canapa industriale.
Vedremmo bonificati ettari di terreno altrimenti inutilizzabili, nascere centri di aggregazione e condivisione, sviluppare ricerca e qualità - essendo la canapa una pianta che offre migliaia di derivati impiegabili in ogni settore -, dando un significativo impulso a tutta la filiera ed indotto.
Il Borgo della Canapa di Resilienza Italia ONLUS è tutto questo: un'opportunità concreta di riemergere uniti, riscoprendo le nostre tradizioni e le potenzialità del nostro presente.
Scopri nel dettaglio il nostro progetto e come partecipare alla sua realizzazione.
https://www.ilborgodellacanapa.resilienzaitalia.org/
Canapa industriale: Una breve panoramica del mercato attuale.
Canapa industriale: Una breve panoramica del mercato attuale.
Nei primi decenni del secolo scorso l’Italia risultava al secondo posto dopo la Russia per superficie coltivata ed al primo posto per resa ad ettaro.
Successivamente la coltivazione di canapa industriale è stata sostanzialmente interrotta per privilegiare l'industria petrolchimica con gravi conseguenze sotto il profilo ambientale.
A livello europeo, solo Francia e Spagna non hanno mai interrotto la coltivazione, seppur con andamenti diversi.
Attualmente i principali paesi per produzione ed esportazione sono il Canada e la Cina, ma l’Europa resta la terza area al mondo grazie soprattutto all’incremento dato dai paesi dell’Est, in particolare Romania.
Dati Istat del 2017 sulle superfici coltivate recentemente in Italia riportano che il ritorno alla coltivazione della canapa è un fenomeno abbastanza recente: la Toscana rappresenta da sola il 30% della superficie coltivata totale, seguita da Piemonte (21%) e Veneto (14%), mentre il Lazio rappresenta il 4% delle coltivazioni di tipo sperimentali.
Negli ultimi tre anni, tuttavia, si assiste ad un incremento di piccole realtà imprenditoriali che iniziano la coltivazione della canapa per passione e desiderio di sperimentazione, considerazioni alle quali si è aggiunta la volontà di tutelare il territorio, creare nuove filiere locali e rilanciare questa coltura sul mercato.
I coltivatori italiani intervistati da Istat sostengono al 90% che nel prossimo futuro aumenteranno sia il numero di produttori che la produzione totale. Il 73% degli imprenditori ritiene necessaria una maggiore informazione, sia dei consumatori sia dei produttori, sui possibili utilizzi della canapa e la necessità di impianti di prima trasformazione, oltre a maggiori incentivi alla coltivazione ed una maggior chiarezza legislativa e burocratica a supporto della riqualificazione della canapa industriale nel nostro Paese.
Per queste ed altre ragioni Il Borgo della Canapa si propone di realizzare il Primo Centro Polifunzionale di Ricerca, Trasformazione e Coltivazione della Canapa che supporti gli agricoltori e l'intera filiera con tecnologie di avanguardia, favorendo la produzione di sementi italiane di qualità e la produzione di derivati su più settori.
Sostieni il nostro progetto, seguendo e partecipando alle varie iniziative tramite i nostri canali di comunicazione.
Canapa e biocosmetica
Scopri tutte le proprietà della canapa cosmetica
L’olio di canapa è un prodotto molto apprezzato soprattutto per le sue proprietà cosmetiche.
L’olio di canapa esercita un’azione idratante, rigenerante e nutriente.
In particolare, ci sono alcuni componenti dell’olio di semi di canapa che presentano delle proprietà benefiche per la cura e la salute della pelle, come ad esempio l’acido Gamma Linoleico, un elemento fondamentale per garantire la salute della nostra pelle e prevenire la disidratazione, la desquamazione e tutti i disturbi della cheratinizzazione. La presenza degli acidi Grassi polinsaturi e il rapporto 1:3 degli Omega3-Omega6 permette al nostro corpo di ricevere e mantenere una corretta idratazione, mentre la vitamina E contribuisce alla prevenzione delle malattie, grazie alla sua azione antiossidante, che rallenta la formazione dei radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento della pelle e del corpo. Grazie alla sua composizione chimica naturale, aiuta a rendere la pelle più elastica, idratata e luminosa.
In effetti, questo prodotto che oggi viene utilizzato puro o all’interno di preparazioni cosmetiche come creme, unguenti e pomate, fluidi dopo-sole, saponi e detergenti per il corpo, creme ricostituenti e prodotti viso post-rasatura e anti-age – è particolarmente indicato per il trattamento delle pelli che tendono a seccarsi, a screpolarsi, ad arrossarsi e irritarsi facilmente e per quelle che mostrano i segni dell’invecchiamento.
Ma l’utilizzo regolare di questo olio è consigliato anche per le pelli sensibili, in particolare quelle che risentono delle temperature basse e degli agenti atmosferici. Una delle caratteristiche dell’olio di canapa per uso cosmetico è non solo la sua fluidità, che consente di applicarlo in modo semplice e rapido sulla pelle senza spreco di prodotto, ma anche la facile assorbibilità che non lascia tracce di unto sulla pelle. Per poter apprezzare al meglio i benefici dell’olio di canapa – per un’azione idratante, ricostituente e rigenerante- è consigliato utilizzarlo puro, possibilmente prima di coricarsi.
Durante la notte, infatti, la pelle si rigenera e assorbe al meglio tutte le sostanze che spalmiamo. Ma gli usi e le applicazioni cosmetiche dell’olio di canapa sono tantissimi; non a caso è un ingrediente utilizzato ampiamente anche nei preparati cosmetici casalinghi.
Olio di Canapa - Un alleato per la nostra salute
Olio di canapa: 10 caratteristiche che lo rendono un alleato prezioso per la nostra salute
L'olio di canapa è un prodotto dalle grandi proprietà nutraceutiche, ecco per voi la Top 10 delle sue qualità!
- È una delle poche fonti vegetali di acido alfalinoleico, un nutriente non prodotto dall’organismo e pertanto essenziale, soprattutto nella alimentazione vegetariana o vegana.
- L’equilibrio tra gli acidi grassi polinsaturi Omega 3 ed Omega 6 è ottimale, essendo in rapporto di 3 a 1. Secondo l’Istituto nazionale per la ricerca e la nutrizione il rapporto tra Omega 6 ed Omega 3 dovrebbe essere pari o inferiore a 4. Ciò significa che dovremmo consumare ogni 4 grammi di omega 6, almeno un grammo di omega 3. La presenza di acidi grassi cosi bilanciati offre notevoli vantaggi all’organismo. Da questo delicato bilancio dipende l’equilibrio tra gli ormoni che produciamo pro infiammatori o anti infiammatori. Un eccesso di ormoni infiammatori è alla base di numerosi processi degenerativi e patologie.
- Favorisce l’equilibrio metabolico: pressione arteriosa, colesterolemia, trigliceridemia.
- Protegge il cuore ed il Sistema nervoso centrale dalle patologie vascolari.
- Rinforza il sistema immunitario.
- Supporta lo sviluppo neurologico e la crescita del bambino.
- Protegge il sistema nervoso dall’invecchiamento.
- Grazie alle sue proprietà antinfiammatorie, è consigliato nelle patologie osteoarticolari.
- È di supporto per le patologie delle vie respiratorie sia alte che basse, in particolare in casi di asma per la capacità di broncodilatazione.
- È BUONO !!!
Un ottimo Fitodepuratore dei terreni inquinati
La canapa è un ottimo depuratore naturale – fitodepuratore - di ambienti e terreni contaminati dall’inquinamento dell’uomo.
A partire dal 2017, Ispra – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale – ha riconosciuto 22 nuovi casi di danno ambientale in Italia, uno studio effettuato sul tutto il territorio nazionale, derivanti da contaminazioni inquinanti di vario genere, il numero reale può anche raddoppiare, poiché alcuni terreni risultavano contaminati da differenti tipologie di inquinanti.
La fitodepurazione mediante canapa, cioè l'assorbimento o degradazione del contaminante attraverso l'azione delle piante, è particolarmente efficace in casi di ambienti contaminati da metalli pesanti.
I rapidi cicli di crescita della pianta, cardine chiave del suo utilizzo a tal fine, permettono di vedere dei risultati già nel breve periodo.
La fitodepurazione della canapa: i metalli nel terreno vengono assorbiti in parte dalle radici, finendo poi in foglie e florescenze, lasciando intatta la fibra.
Come funziona la fitodepurazione?
Crescendo agevolmente in differenti tipi di ambienti climatici e terreni, la canapa si applica facilmente alla fitodepurazione in tutto il territorio dello Stivale, isole incluse.
La canapa è definita un bioaccumulatore, ovvero una pianta in grado di immagazzinare al suo interno metalli pesanti presenti nel terreno senza che questa procedura possa comprometterne la crescita o la sua qualità. Pare infatti che la canapa sia in grado di accumulare principalmente nelle radici e foglie e nel fiore – materiali come nichel, piombo, cadmio e altri metalli, lasciando quindi la fibra commercializzabile, senza variazioni nel prodotto ad uso industriale o come biomassa se le percentuali di metalli pesanti nel terreno non sono estremamente elevate.
Da molti studi, inoltre, è stato conclamato come l’incremento di biomassa di Cannabis Sativa L., cresciuta in fanghi di depurazione non industriali, abbia portato ad un notevole decremento della concentrazione dei materiali inquinanti, di cui 35 volte per il rame, 30 volte per lo zinco, 12 volte per il cromo, 10 volte per il nichel, 6 volte per il piombo, 3 volte per il cadmio, rispetto alla concentrazione iniziale sul territorio.
Un ulteriore studio ha evidenziato come la canapa sia stata in grado di abbassare anche la concentrazione di inquinanti organici (crisene e benzo-a-pirene, idrocarburi presenti in molti siti industriali) e, se coltivata in loro presenza, risulterà come bonus un notevole incremento di biomassa, a beneficio quindi anche della coltivazione, oltre alla fitodepurazione del terreno.
La canapa da sola, ma ancora di più tandem con altre specie fitodepuratrici, ha dimostrato di essere – a seconda della tipologia di elementi inquinanti riscontrati sul terreno – un’ottima alternativa a procedimenti bio-chimici o high tech, i quali possono richiedere un maggior tempo per vederne l’efficacia, o possano risultare economicamente meno sostenibile, senza contare ovviamente tutti i fattori Green già insiti nella pianta, come il miglioramento della qualità dell’aria nell’ambiente.
Immaginate cosa potrebbe fare in breve tempo una pianta del genere in situazioni quali l'Ilva, Piombino, la Terra dei fuochi, e ancora molti altri.
Le Interviste del Borgo, parte 4
Gli appuntamenti con le interviste de Il Borgo della Canapa proseguono con le parole del Dott. Alberto Di Maio, Responsabile Fundraising di Resilienza Italia ed esperto del settore.
1) Cosa ne pensa del progetto il Borgo della Canapa?
Venuto a conoscenza del progetto del Borgo della Canapa sono rimasto colpito dal potenziale di crescita sociale insito in esso, dalle sinergie che avrebbe potuto creare tra diverse categorie lavorative e, ovviamente, dal forte impatto Green che la sua realizzazione avrebbe portato sul territorio.
2) Perché ha deciso di collaborare con Resilienza Italia?
Sono stato catturato dalla sicurezza e dalla volontà di portare una nuova realtà in Italia come il Borgo della Canapa da parte del Presidente Francesco Vitabile e di tutto lo staff di Resilienza Italia. È necessaria molta energia per creare qualcosa da zero e dare le fondamenta ad un progetto di così grande importanza per il territorio italiano.
Ritengo che la strada intrapresa da Resilienza Italia per creare un circolo virtuoso tra Profit e No Profit sia una scelta vincente ad ogni livello di impatto, specie in un periodo economicamente impegnativo come quello attuale.
3) Come si può integrare con il progetto di Resilienza Italia Onlus?
La mia esperienza nel Terzo Settore, nel campo della comunicazione, della raccolta fondi e creazione di progetti – crowdfunding e fundraising - darà supporto agli attuali sviluppi in corso d’opera del progetto del Borgo e dei numerosi altri progetti di Resilienza Italia, per creare il maggior numero di sinergie possibili tra Profit e No Profit, in un’ottica di ottimizzazione dei risultati.
Attraverso il mio apporto tecnico sarà più agevole lavorare parallelamente a più progetti, i quali supporteranno nel tempo l'Ecovillaggio e le iniziative di Resilienza Italia sul tema, fornendo il giusto risalto ad un nuovo modo di vedere il No Profit, già intrapreso dall'Associazione.
La canapa tessile
La canapa tessile è stata utilizzata nella storia del nostro paese in svariati campi.
I tessuti freschi e robusti presenti nelle case delle campagne italiane, la conservazione dei prodotti alimentari e delle spezie in sacchi di canapa, le reti e le corde nei villaggi dei pescatori: la canapa tessile era presente nel quotidiano delle nostre vite.
La produzione italiana ha detenuto per lungo tempo il record a livello mondiale per la qualità del prodotto creatovi. In seguito, a causa delle leggi che ne vietarono la coltivazione, la produzione cessò, creando un notevole incremento nel mercato di tessuti artificiali di origine petrolchimica come il nylon.
Tra la fine del 1800 e i primi anni del 1900, l’Italia produceva incredibili tessuti canapai per l’arredamento e la biancheria, unendo alla grande qualità del filato il gusto inconfondibile del made in Italy.
Oggi, grazie alle nuove tecniche di lavorazione che rendono la canapa simile al lino più sottile, è possibile disporre di filati leggeri e luminosi, adatti per l’ abbigliamento di uomo e donna.
Indossare un capo in canapa, sia puro che mischiato ad altre fibre, offre una esperienza di comfort sensoriale notevole. La canapa, infatti, è igroscopica, assorbe e disperde umidità, altamente isolante, protegge sia dal caldo che dal freddo, è antistatica, antibatterica, capace di filtrare fino al 95% dei raggi UV e di schermare parzialmente dall’inquinamento elettromagnetico.
Resistente e completamente biodegradabile, il tessuto offre anche un piacevole micromassaggio a contatto con la pelle.
Il tessuto di canapa rappresenta una scelta attenta e vantaggiosa, il mercato del biotessile è in continua evoluzione e, grazie all’interesse verso la riqualificazione della canapa, sicuramente in espansione.
Riscoprire le caratteristiche di un tessuto come quello derivante dalla canapa è al contempo fare un tuffo nel passato e, grazie alle moderne tecniche di lavorazione, un tuffo nel futuro, alla scoperta di una grande risorsa.
Le interviste del Borgo, parte 3
Gli appuntamenti con le interviste de Il Borgo della Canapa proseguono con le parole di Vincenzo Guarnieri, socio di Resilienza Italia e Presidente di Policanapa srl.
1) Cosa ne pensa del progetto il Borgo della Canapa?
Mi è piaciuto da subito. Credo che la scelta di raccogliere la pianta una sola volta e lavorarla in tutti i suoi co-prodotti sia vincente; così come la realizzazione di un borgo, di un villaggio adiacente al centro polifunzionale dove la socialità è un valore. Il Profit e il No Profit che collaborano sono il futuro dell’economia che punta sull’uomo e sulla natura.
2)Perché ha deciso di collaborare con Resilienza Italia?
Per la visone a lungo termine e la lungimiranza dimostrata da Resilienza Italia che ben si accordava con la nostra visione.
3) Di cosa si occupa lei/la sua società e come si può integrare con il progetto di Resilienza Italia Onlus?
Come presidente di Policanapa srl, posso dire che questa nasce da 5 anni di lavoro e di ricerca sulla canapa.
La realizzazione di macchine sperimentali per il taglio e la lavorazione della canapa, cosi come i protocolli per la semina, la crescita e la raccolta del prodotto in campo, sono i risultati ottenuti in questo percorso.
Nel tempo si è sviluppata l’idea di un centro polifunzionale e del motto Un taglio, Quattro Raccolti che si completa al progetto di Resilienza Italia.
Non ci siamo fermati qui. Abbiamo sviluppato materiali compositi utilizzando quanto da noi prodotto, separando la pianta e dando una spinta alla ricerca e all’innovazione, creando collaborazioni con università e società innovative nello sviluppo di biomateriali.
Perché oltre alla produzione di materia prima, siamo convinti della assoluta necessità di continuare a innovare per trovare nuovi mercati ed esplorare nuove frontiere.
La canapa, un vero e proprio "Superfood"
La Canapa è considerata da nutrizionisti, chef ed esperti del settore alimentare un vero e proprio Superfood: il seme di canapa è uno dei frutti oleiferi più preziosi per la nutrizione.
I semi di canapa contengono grandi quantità di proteine nobili, raccogliendo tutti gli amminoacidi essenziali al corretto funzionamento del corpo umano. Inoltre hanno un alto contenuto e varietà di vitamine, tra cui A, E, B1, B2, PP, C, nonché sali minerali come ferro, calcio, magnesio, potassio e fosforo.
La maggior parte dei grassi è costituito da omega 3 ed omega 6 e è presente anche la lecitina, che aiuta il metabolismo dei grassi e numerosi fitonutrienti.
I semi di canapa - e i loro derivati di produzione alimentare - sono sostanzialmente un alimento completo, costituito da oltre il 30% di grassi (in prevalenza polinsaturi), circa il 25% da proteine e altrettanti carboidrati.
La qualità delle proteine presenti nei semi di canapa è altresì degna di nota: l’edestina, combinata all’albumina favorisce la disponibilità degli amminoacidi essenziali in una proporzione perfetta, garantendo al nostro organismo gli elementi necessari alla costruzione delle immunoglobuline, le quali svolgono funzione di anticorpi.
Questi, infatti, è ricco di Omega 3, 6 e 9, in rapporto di 2,5:1, vale a dire perfetto per venire assimilato dall’uomo, e raramente presenti in tali quantità negli altri oli vegetali.
È inoltre presente un elevato numero di vitamina A, B e D, fondamentali come funzione antiossidante e per combattere i radicali liberi.
Il consumo di semi di canapa e dei suoi derivati alimentari complessi (olio, farina, pasta, etc.) aumenta il livello delle difese immunitarie e diminuisce i livelli di colesterolo, combatte malattie quali diabete, malattie vascolari e psoriasi.
I diversi utilizzi della canapa
Con le foglie e i fiori della canapa si producono tisane, birra, caramelle, olio essenziale utilizzato in profumi e come aromatizzante per alimenti.
Con i semi, invece, si ottengono, esche per pesci, olio, condimento per alimenti utilizzato nella produzione di margarine, tofu, gelati e derivati, integratori alimentari per uso nutraceutico.
Supporto agli intolleranti al glutine
La canapa alimentare, un cereale poco usato nella nostra tradizione alimentare e da poco rivalutato, può essere utilizzata in sostituzione del frumento nei regimi alimentari per celiaci e intolleranti al glutine.