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La bocciatura del 16 Dicembre scorso

Il M5S torna alla carica sulla cannabis light: dopo la bocciatura dell’emendamento alla legge di bilancio, ora i pentastellati ci riprovano alla Camera con il decreto Milleproroghe. Del resto, lo avevano annunciato subito dopo il primo stop al loro tentativo di imporre la “canna di Stato”. “Abbiamo perso una battaglia, ma non la guerra”, avvertirono dopo che la presidente di Palazzo Madama, Elisabetta Casellati, ne aveva bloccato l’emendamento alla manovra, ritenendolo inammissibile.

L'accelerata dei 5 Stelle si fa forza della recente sentenza a favore dell'auto coltivazione della marijuana: l'intenzione dei pentastellati è di fare un esplicito riferimento alla pronuncia delle sezioni unite penali; ad esempio si potrebbero stabilire il numero delle piantine da coltivare e come poter rispettare i paletti posti anche dalla Corte Costituzionale. Come riportato da Il Messaggero, fonti 5S hanno fatto sapere: "Non si può lasciare ogni cosa allo stato brado e far sì che sia la giurisprudenza a dettare la linea".

Dunque la volontà è quella di agire concretamente con un emendamento: nelle prossime ore si cercherà di raccogliere i voti di una maggioranza trasversale. La proposta in questione prevede l'uso "in forma essiccata, fresca, trinciata o pellettizzata ai fini industriali, commerciali ed energetici". E il contenuto di tetraidrocannabinolo (Thc) dovrebbe essere inferiore allo 0,5%. L'idea è di ripresentare la medesima proposta come emendamento al Milleproroghe che dovrà essere convertito in legge. 

Una corsa contro il tempo

La Casellati aveva rivolto un invito ben preciso a Partito democratico, Movimento 5 Stelle, Italia Viva e Liberi e uguali: presentare una proposta parlamentare. L'alternativa è rappresentata dal testo del senatore 5S Matteo Mantero, che però non è ancora stato calendarizzato. I gialli inoltre contano sull'appoggio di Roberto Fico, il presidente della Camera. Fonti del M5S avrebbe fatto sapere che si sta attendendo la relazione del Ministero della Sanità e quella dell'Interno. Nonostante le varie tensioni, è stato fatto notare non solo che c'è l'ok del dicastero dell'Economia, ma anche che "al Senato l'accordo nella maggioranza era totale".

Matteo Mantero ha osservato: "È una corsa contro il tempo. Marzo e Aprile sono i mesi in cui si semina, altrimenti si perdono i raccolti e si mandano sul lastrico 12mila famiglie". Il senatore ha poi aggiunto: "È assurdo che in Italia si stia parlando ancora di canapa industriale mentre nel resto del mondo legalizzano la marijuana. Chi parla di droga dimostra grande ignoranza sul tema". La dem Monica Cirinnà, che aveva firmato l'emendamento dichiarato inammissibile in Senato, ha promesso: "È arrivato il momento di accelerare. Non ci diamo per vinti".

Resilienza Italia Onlus è profondamente convinta che la Canapa sia una risorsa estremamente utile per l'ambiente e l'economia e che necessiti di una legislazione adeguata per poter essere valorizzata al meglio. Se anche tu sei d'accordo, aiutaci oggi a realizzare il nostro sogno, il 2020 può davvero essere un anno di svolta per il nostro ambiente. Un mondo più sostenibile è possibile.

 

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