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Scopri tutti i dettagli sulla realizzazione del Borgo della Canapa, i benefici per il territorio e per la popolazione che lo ospiteranno e i regali per i donatori della campagna:
https://www.gofundme.com/f/il-borgo-della-canapa-di-resilienza-italia-onlus
Abbiamo dato il via alla raccolta fondi per la realizzazione de Il Borgo della Canapa di Resilienza Italia ONLUS, ill primo Centro Polifunzionale di Ricerca, Trasformazione e Coltivazione della Canapa Industriale. Supporta il nostro crowdfunding su GoFundMe e posaiamo insieme il primo mattone del Borgo.
Sii parte del cambiamento. Dona ora per aiutarci a realizzare Il Borgo della Canapa, una realtà Green possibile, in una vera e propria economia circolare a pieno supporto della popolazione italiana.
Olio di Canapa - Un alleato per la nostra salute
Olio di canapa: 10 caratteristiche che lo rendono un alleato prezioso per la nostra salute
L'olio di canapa è un prodotto dalle grandi proprietà nutraceutiche, ecco per voi la Top 10 delle sue qualità!
- È una delle poche fonti vegetali di acido alfalinoleico, un nutriente non prodotto dall’organismo e pertanto essenziale, soprattutto nella alimentazione vegetariana o vegana.
- L’equilibrio tra gli acidi grassi polinsaturi Omega 3 ed Omega 6 è ottimale, essendo in rapporto di 3 a 1. Secondo l’Istituto nazionale per la ricerca e la nutrizione il rapporto tra Omega 6 ed Omega 3 dovrebbe essere pari o inferiore a 4. Ciò significa che dovremmo consumare ogni 4 grammi di omega 6, almeno un grammo di omega 3. La presenza di acidi grassi cosi bilanciati offre notevoli vantaggi all’organismo. Da questo delicato bilancio dipende l’equilibrio tra gli ormoni che produciamo pro infiammatori o anti infiammatori. Un eccesso di ormoni infiammatori è alla base di numerosi processi degenerativi e patologie.
- Favorisce l’equilibrio metabolico: pressione arteriosa, colesterolemia, trigliceridemia.
- Protegge il cuore ed il Sistema nervoso centrale dalle patologie vascolari.
- Rinforza il sistema immunitario.
- Supporta lo sviluppo neurologico e la crescita del bambino.
- Protegge il sistema nervoso dall’invecchiamento.
- Grazie alle sue proprietà antinfiammatorie, è consigliato nelle patologie osteoarticolari.
- È di supporto per le patologie delle vie respiratorie sia alte che basse, in particolare in casi di asma per la capacità di broncodilatazione.
- È BUONO !!!
Un ottimo Fitodepuratore dei terreni inquinati
La canapa è un ottimo depuratore naturale – fitodepuratore - di ambienti e terreni contaminati dall’inquinamento dell’uomo.
A partire dal 2017, Ispra – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale – ha riconosciuto 22 nuovi casi di danno ambientale in Italia, uno studio effettuato sul tutto il territorio nazionale, derivanti da contaminazioni inquinanti di vario genere, il numero reale può anche raddoppiare, poiché alcuni terreni risultavano contaminati da differenti tipologie di inquinanti.
La fitodepurazione mediante canapa, cioè l'assorbimento o degradazione del contaminante attraverso l'azione delle piante, è particolarmente efficace in casi di ambienti contaminati da metalli pesanti.
I rapidi cicli di crescita della pianta, cardine chiave del suo utilizzo a tal fine, permettono di vedere dei risultati già nel breve periodo.
La fitodepurazione della canapa: i metalli nel terreno vengono assorbiti in parte dalle radici, finendo poi in foglie e florescenze, lasciando intatta la fibra.
Come funziona la fitodepurazione?
Crescendo agevolmente in differenti tipi di ambienti climatici e terreni, la canapa si applica facilmente alla fitodepurazione in tutto il territorio dello Stivale, isole incluse.
La canapa è definita un bioaccumulatore, ovvero una pianta in grado di immagazzinare al suo interno metalli pesanti presenti nel terreno senza che questa procedura possa comprometterne la crescita o la sua qualità. Pare infatti che la canapa sia in grado di accumulare principalmente nelle radici e foglie e nel fiore – materiali come nichel, piombo, cadmio e altri metalli, lasciando quindi la fibra commercializzabile, senza variazioni nel prodotto ad uso industriale o come biomassa se le percentuali di metalli pesanti nel terreno non sono estremamente elevate.
Da molti studi, inoltre, è stato conclamato come l’incremento di biomassa di Cannabis Sativa L., cresciuta in fanghi di depurazione non industriali, abbia portato ad un notevole decremento della concentrazione dei materiali inquinanti, di cui 35 volte per il rame, 30 volte per lo zinco, 12 volte per il cromo, 10 volte per il nichel, 6 volte per il piombo, 3 volte per il cadmio, rispetto alla concentrazione iniziale sul territorio.
Un ulteriore studio ha evidenziato come la canapa sia stata in grado di abbassare anche la concentrazione di inquinanti organici (crisene e benzo-a-pirene, idrocarburi presenti in molti siti industriali) e, se coltivata in loro presenza, risulterà come bonus un notevole incremento di biomassa, a beneficio quindi anche della coltivazione, oltre alla fitodepurazione del terreno.
La canapa da sola, ma ancora di più tandem con altre specie fitodepuratrici, ha dimostrato di essere – a seconda della tipologia di elementi inquinanti riscontrati sul terreno – un’ottima alternativa a procedimenti bio-chimici o high tech, i quali possono richiedere un maggior tempo per vederne l’efficacia, o possano risultare economicamente meno sostenibile, senza contare ovviamente tutti i fattori Green già insiti nella pianta, come il miglioramento della qualità dell’aria nell’ambiente.
Immaginate cosa potrebbe fare in breve tempo una pianta del genere in situazioni quali l'Ilva, Piombino, la Terra dei fuochi, e ancora molti altri.
Le interviste del Borgo, parte 3
Gli appuntamenti con le interviste de Il Borgo della Canapa proseguono con le parole di Vincenzo Guarnieri, socio di Resilienza Italia e Presidente di Policanapa srl.
1) Cosa ne pensa del progetto il Borgo della Canapa?
Mi è piaciuto da subito. Credo che la scelta di raccogliere la pianta una sola volta e lavorarla in tutti i suoi co-prodotti sia vincente; così come la realizzazione di un borgo, di un villaggio adiacente al centro polifunzionale dove la socialità è un valore. Il Profit e il No Profit che collaborano sono il futuro dell’economia che punta sull’uomo e sulla natura.
2)Perché ha deciso di collaborare con Resilienza Italia?
Per la visone a lungo termine e la lungimiranza dimostrata da Resilienza Italia che ben si accordava con la nostra visione.
3) Di cosa si occupa lei/la sua società e come si può integrare con il progetto di Resilienza Italia Onlus?
Come presidente di Policanapa srl, posso dire che questa nasce da 5 anni di lavoro e di ricerca sulla canapa.
La realizzazione di macchine sperimentali per il taglio e la lavorazione della canapa, cosi come i protocolli per la semina, la crescita e la raccolta del prodotto in campo, sono i risultati ottenuti in questo percorso.
Nel tempo si è sviluppata l’idea di un centro polifunzionale e del motto Un taglio, Quattro Raccolti che si completa al progetto di Resilienza Italia.
Non ci siamo fermati qui. Abbiamo sviluppato materiali compositi utilizzando quanto da noi prodotto, separando la pianta e dando una spinta alla ricerca e all’innovazione, creando collaborazioni con università e società innovative nello sviluppo di biomateriali.
Perché oltre alla produzione di materia prima, siamo convinti della assoluta necessità di continuare a innovare per trovare nuovi mercati ed esplorare nuove frontiere.
La canapa, un vero e proprio "Superfood"
La Canapa è considerata da nutrizionisti, chef ed esperti del settore alimentare un vero e proprio Superfood: il seme di canapa è uno dei frutti oleiferi più preziosi per la nutrizione.
I semi di canapa contengono grandi quantità di proteine nobili, raccogliendo tutti gli amminoacidi essenziali al corretto funzionamento del corpo umano. Inoltre hanno un alto contenuto e varietà di vitamine, tra cui A, E, B1, B2, PP, C, nonché sali minerali come ferro, calcio, magnesio, potassio e fosforo.
La maggior parte dei grassi è costituito da omega 3 ed omega 6 e è presente anche la lecitina, che aiuta il metabolismo dei grassi e numerosi fitonutrienti.
I semi di canapa - e i loro derivati di produzione alimentare - sono sostanzialmente un alimento completo, costituito da oltre il 30% di grassi (in prevalenza polinsaturi), circa il 25% da proteine e altrettanti carboidrati.
La qualità delle proteine presenti nei semi di canapa è altresì degna di nota: l’edestina, combinata all’albumina favorisce la disponibilità degli amminoacidi essenziali in una proporzione perfetta, garantendo al nostro organismo gli elementi necessari alla costruzione delle immunoglobuline, le quali svolgono funzione di anticorpi.
Questi, infatti, è ricco di Omega 3, 6 e 9, in rapporto di 2,5:1, vale a dire perfetto per venire assimilato dall’uomo, e raramente presenti in tali quantità negli altri oli vegetali.
È inoltre presente un elevato numero di vitamina A, B e D, fondamentali come funzione antiossidante e per combattere i radicali liberi.
Il consumo di semi di canapa e dei suoi derivati alimentari complessi (olio, farina, pasta, etc.) aumenta il livello delle difese immunitarie e diminuisce i livelli di colesterolo, combatte malattie quali diabete, malattie vascolari e psoriasi.
I diversi utilizzi della canapa
Con le foglie e i fiori della canapa si producono tisane, birra, caramelle, olio essenziale utilizzato in profumi e come aromatizzante per alimenti.
Con i semi, invece, si ottengono, esche per pesci, olio, condimento per alimenti utilizzato nella produzione di margarine, tofu, gelati e derivati, integratori alimentari per uso nutraceutico.
Supporto agli intolleranti al glutine
La canapa alimentare, un cereale poco usato nella nostra tradizione alimentare e da poco rivalutato, può essere utilizzata in sostituzione del frumento nei regimi alimentari per celiaci e intolleranti al glutine.
Le interviste del Borgo, parte 2
Gli appuntamenti con le interviste de Il Borgo della Canapa proseguono con le parole del Dottor Riccardo Pisanti, agronomo e coordinatore del progetto, nonché dello studio di fattibilità per lo sviluppo della coltivazione e della trasformazione della canapa, legato allo stesso.
1) Cosa ne pensa del progetto il Borgo della Canapa?
Lo ritengo un’ottima opportunità per le imprese agricole, costantemente alla ricerca di coltivazioni alternative a quelle tradizionalmente inserite nella rotazione. Le peculiarità agronomiche della canapa, inoltre, offrono soluzioni a quelle zone cosiddette marginali dove la coltivazione di questa specie è una valida soluzione per territori che stentano a raggiungere una sostenibilità economica che consenta la sopravvivenza degli agricoltori, garantendo così il presidio del territorio.
2) Perché ha deciso di collaborare con Resilienza Italia?
Sono stato anzitutto colpito favorevolmente dalla determinazione e dall’impegno del Presidente e dei soci di Resilienza Italia nel raggiungimento degli obiettivi del Progetto, e questo, da tecnico che ha maturato una esperienza professionale di oltre 40 anni nel settore agricolo e agroindustriale, è stato il miglior biglietto da visita.
3) Di cosa si occupa lei/la sua società e come si può integrare con il progetto di Resilienza Italia Onlus?
L’ Ambi.ter srl Società tra professionisti, è un’impresa che annovera nel suo interno professionalità tecniche di diversa natura (agronomi e ingegneri civili specializzati nell’ingegneria naturalistica). In tale contesto si occupa di piani di miglioramento di aziende agricole e agroindustriali, finalizzati, in particolare ma non solo, nella ricerca di fonti di finanziamento comunitarie, nazionali e regionali. Inoltre si occupa di valutazioni di impatto ambientale (VIA) di Valutazioni Ambientali Strategiche (VAS), quali processi sistematici di valutazioni ambientali applicate a piani e programmi richieste nell’ambito delle procedure autorizzative di progetti anche di notevoli infrastrutture
Una pianta antichissima, da sempre nella nostra storia
Stando a recenti ritrovamenti fossili, la coltivazione della canapa in Europa sembra risalire addirittura al Neolitico.
Si pensava che la sua introduzione in Europa risalisse al 500 d.C., ma i recenti ritrovamenti in Germania stimano che fosse già presente sul territorio fin dall’Epoca Oligocene (34 – 23 milioni di anni fa), la cosiddetta Cannabis Oligocaenica. È quindi presumibile che abbia preso parte alla storia dell’uomo europeo da molto prima delle stime di importazione note fino ad oggi.
Di fatto questo reperto preistorico rivoluziona la nostra idea di espansione della pianta nel mondo .
Fino a poco tempo fa, gli esperti facevano risalire coltivazione e utilizzo della canapa a 8000 anni fa, diffusa in Asia Centrale, dove veniva utilizzata per produrre tessuti e per uso medicamentoso.
Olpe in bucchero di Cerveteri, raffigurante gli Argonauti intenti a trasportare una vela di canapa.
All’altezza del primo Argonauta si osserva la scritta “kanna” (da Bellelli, 2002-03, fig. 1 e 2, pp. 80 e 81)
Dall’anno Mille, in Italia, con l’affermarsi delle Repubbliche Marinare la canapa ha conosciuto un lungo periodo di successo, molto apprezzata per la costruzione di materiale nautico: erano realizzate in canapa le vele, le corde ed anche le carte nautiche.
La qualità della produzione italiana era eccellente, al punto da divenire primo fornitore della marina inglese.
Negli anni ‘30 del secolo scorso la coltivazione della canapa era diffusa in gran parte del territorio italiano e rappresentava una vera e propria risorsa economica, con impiego prevalente nel settore tessile e marinaro.
Con la fine della Seconda Guerra Mondiale, tuttavia, la coltura della canapa in Italia ebbe un drastico arresto, legato principalmente ad accordi volti a favorire lo sviluppo industriale del nylon, delle cartiere per stampare giornali dalla produzione di legname ed uso di solventi derivati dal petrolio.
Iniziò così una campagna denigratoria sull’utilizzo della canapa, equiparata tout court alla sostanza stupefacente, interrompendo una preziosa tradizione agricola ed industriale.
Con questo breve viaggio nella storia della canapa e nella sua introduzione nelle attività umane vogliamo ricordare come questa sia stata importante nella storia della nostra tradizione, con l’obiettivo di riqualificare una pianta ed una economia che hanno valorizzato la produzione italiana, nonché l’ambiente.
Le interviste del Borgo
A partire da oggi, abbiamo deciso di condividere con i nostri lettori una breve intervista ai principali protagonisti del progetto de Il Borgo della Canapa, per aiutarvi ulteriormente a capire questa nuova realtà e la passione con cui tutti noi ci approcciamo al progetto.
Ad aprire le danze, l'intervista all' architetto Daniele Menichini, professionista incaricato per la creazione delle strutture del Borgo.
1) Cosa ne pensa del progetto il Borgo della Canapa?
L’idea di creare un Borgo da dedicare ad un progetto innovativo è sicuramente molto stimolane ed adeguata alla contemporaneità in cui attorno alla coltivazione di un prodotto agricolo si sviluppano aspetti sociali di diversa natura e che vanno oltre la semplice logica del profitto e aprono invece ad una nuova prospettiva in cui attorno ad un prodotto agricolo si sviluppano ricerca, innovazione e tanto altro; è chiaro che l’aspetto economico ha il suo valore, ma l’aspetto sociale e culturale di approccio all’idea sono sicuramente molto interessanti intorno al tema della canapa sempre divisivo dal punto di vista dell’approccio. Il Borgo della Canapa può essere la dimostrazione che si deve andare oltre certi schemi e capire le differenze.
2) Perché ha deciso di collaborare con Resilienza Italia?
Perché per noi è importante dedicarsi a nuove modalità di fare progetto ed architettura intorno a tutti quelli che sono i temi dello sviluppo sostenibile e nel raggiungimento dei 17 obiettivi strategici individuati per l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, in cui l’aspetto dello sviluppo sostenibile è multidisciplinare e non riguarda solo il comparto dell’edilizia. L’edilizia ne è una parte insieme alle altre, quindi si tratta di collaborare per stimolare una nuova discussione sui temi della responsabilità che tutti noi abbiamo verso il nostro pianeta.
3) Di cosa si occupa la sua società e come si può integrare con il progetto di Resilienza Italia Onlus?
Noi siamo uno studio di progettazione che si occupa di urbanistica e d architettura e quindi il nostro apporto al progetto di Resilienza Italia Onlus è quello dello sviluppo del Borgo della Canapa tenendo conto dei vari aspetti che ruotano attorno al tema del progetto eco-responsabile; l’obiettivo dovrebbe essere quello di concepire un nuovo modello aggregativo che ruota intorno al tema della coltivazione della canapa per renderlo autosufficiente dal punto di vista energetico e dello sfruttamento delle risorse ambientali, affinché il borgo abbia un impatto ambientale zero sul pianeta e che sia non emissivo nel confronti della anidride carbonica; essere un nuovo insediamento che fa bene all’economia, alla cultura, alla società e soprattutto al nostro pianeta.
Alla scoperta dell'Olio di Cbd
Che cos'è l'olio di CBD?
Il CBD oil o olio di canapa è un prodotto estratto dall'omonima pianta, in grado di assicurare all'organismo una serie di benefici che sono oggetto di sempre maggiore interesse da parte del mondo scientifico.
Quando si parla di cannabis si è portati a pensare agli stupefacenti e agli effetti poco vantaggiosi che hanno sull'individuo; tuttavia, l'olio in questione, pur derivando dalla medesima specie vegetale, in realtà non ha nulla a che vedere con l'azione psicoattiva della droga. Al contrario è in grado di apportare diversi effetti benefici sia sotto il profilo mentale che sotto il profilo fisico. Dà infatti un utile sollievo a tutte quelle persone che soffrono di disturbi legati allo stress, ad alcuni stati infiammatori e a diverse altre condizioni che possono essere risolte, o per lo meno migliorate, attraverso un prodotto totalmente naturale e facile da reperire.
CBD e THC: le differenze
La Cannabis, o canapa, è una pianta angiosperma appartenente alla famiglia delle Cannabaceae ed è costituita da diversi elementi, tra cui spiccano le cosiddette sostanze cannabinoidi ovvero il THC (tetraidrocannabinolo) e il CBD (cannabidiolo). Il THC è l’elemento psicoattivo che provoca nel consumatore sensazioni di euforia, rilassamento, percezione spazio-temporale, e, all’interno del corpo, si lega ai recettori CB1, la cui stimolazione rende conto degli effetti euforizzanti dei cannabinoidi ma anche della loro azione antiemetica, antiossidante, ipotensiva, immunosoppressiva, antinfiammatoria, analgesica, antispastica e stimolante dell'appetito.
Il CBD, invece, è un cannabinoide non psicoattivo e agisce in modo diametralmente opposto: si lega ai recettori CB2, che si trovano sulle cellule T del sistema immunitario e a livello del sistema nervoso centrale. La stimolazione dei recettori CB2 sembra essere responsabile principalmente della azione anti-infiammatoria e immunomodulatrice dei cannabinoidi.
In parole povere quindi, il THC altera le mente, mentre il CBD stimola la guarigione, consentendo di trattare l’ansia, la psicosi, i vuoti di memoria e disturbi come l’epilessia e la schizofrenia. Non producendo effetti psicotropi il CBD è legale nella maggior parte dei paesi del mondo.
Olio di CBD
L’olio di CBD è disponibile in varie concentrazioni e il suo punto forte è rappresentato dalla versatilità di utilizzo. Per ottenere l’olio di CBD, l'estratto viene diluito con olio di semi di canapa: questa soluzione permetterà di ottenere, quindi, le varie tipologie di oli presenti in commercio. Può essere assunto per via sublinguale, essere aggiunto agli alimenti e alle bevande che consumiamo quotidianamente, o ingerito sotto forma di capsule. Gli effetti dell'olio di CBD vengono percepiti più rapidamente quando viene assunto per via sublinguale. Questa tecnica d'assunzione garantisce dosaggi molto precisi e costanti e consente di ottenere gli effetti desiderati in tempi estremamente ridotti (dai 5 ai 20 minuti), in quanto il CBD viene direttamente assorbito dal flusso sanguigno del tessuto sublinguale. Le capsule gel sono l’alternativa all’olio che permette di evitare il cattivo sapore e gli sprechi o i sovradosaggi, avendo ogni capsula un contenuto di CBD standard. Rispetto alla tecnica sublinguale, l'ingestione di capsule richiede qualche minuto in più per fare effetto, ma rimane un metodo molto usato dalle persone dal palato più delicato.
Composizione dell'olio di CBD
Il CBD oil viene estratto dalla pianta di canapa e precisamente dalle fibre delle piante femmine della specie. Si tratta di un prodotto a base di cannabidiolo, che risulta privo di THC. Quest'ultima sigla sta ad indicare l'enzima che dà vita agli effetti psicoattivi legati allo stupefacente, il tetraidrocannabinolo, e quindi non è presente nell'olio che è oggetto di trattazione. Nel dettaglio, se il THC è in grado di eccitare e stimolare attività anomale nel cervello umano, il CBD al contrario determina una sensazione di rilassamento e di calma generale.
Resilienza Italia Onlus è profondamente convinta che la Canapa sia una risorsa estremamente utile per l'ambiente e l'economia e che necessiti di una legislazione adeguata per poter essere valorizzata al meglio. Se anche tu sei d'accordo, aiutaci oggi a realizzare il nostro sogno, il 2020 può davvero essere un anno di svolta per il nostro ambiente. Un mondo più sostenibile è possibile.
- resilienza italia
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La Croazia verso la legalizzazione
Primo paese europeo a legalizzare la cannabis?
In Croazia è stata proposta una legge per legalizzare la cannabis e permettere ai maggiorenni di coltivare fino a 9 piante. Mirela Holy, la politica che l’ha proposta, invita il paese ad un dibattito pubblico prima dell’iter parlamentare raccontando i benefici portati dalle legalizzazioni in Canada e USA.
La Croazia potrebbe essere il primo paese europeo a legalizzare la cannabis anche per l’utilizzo ricreativo. La politica Mirela Holy, fondatrice del partito chiamato ORaH, ha lanciato la proposta e ora si sta facendo in quattro per raccontare i benefici economici che ne deriverebbero per tutto il paese. Di recente ha sottolineato che la proposta sarà oggetto di un dibattito pubblico e che poi, per il disegno di legge prevede la piena legalizzazione della cannabis, seguirà la discussione parlamentare. Dopo aver spronato tutti i cittadini interessati a partecipare al dibattito, cercando di coinvolgere un’ampia fetta di popolazione, ha illustrato i punti chiave della riforma “che prevede di sfruttare appieno tutto il potenziale della cannabis per scopi economici, ricreativi e medici".
Una legalizzazione ibrida
Andando al cuore del discorso e spiegando come in Uruguay la regolamentazione sia stata sotto lo stretto controllo dello stato, mentre negli Stati Uniti e Canada è stata lasciata più libertà ai privati, per la Croazia lei immagina un modello che sia una via di mezzo. “Proponiamo un modello di agenzia statale ibrido (statale/privato) per mantenere l'alta qualità del prodotto sul mercato.
In merito all'uso della cannabis per scopi ricreativi, il disegno di legge consentirebbe ad ogni adulto di coltivare fino a nove piante ad alto contenuto di THC per le proprie esigenze personali”. Secondo la Holy, “la coltivazione della canapa ha un grande potenziale economico. Data la sua alta qualità in termini di pulizia del terreno e un assorbimento di CO2 fino a quattro volte superiore, la coltivazione della canapa può anche essere uno strumento importante nella lotta contro il cambiamento climatico. I vantaggi economici sono enormi, per lo sviluppo della scienza, dell'uso dei cosmetici e della produzione di carta".
Resilienza Italia Onlus è profondamente convinta che la Canapa sia una risorsa estremamente utile per l'ambiente e l'economia e che necessiti di una legislazione adeguata per poter essere valorizzata al meglio. Se anche tu sei d'accordo, aiutaci oggi a realizzare il nostro sogno, il 2020 può davvero essere un anno di svolta per il nostro ambiente. Un mondo più sostenibile è possibile.
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